Da trent’anni GIVI Distribuzione è sinonimo della distribuzione nazionale di prodotti di elettronica di consumo e della telefonia per la GDO e la GDS. Un mercato molto ampio che, tuttavia, negli ultimi tempi ha subito forti accelerazioni e ha intrapreso nuove direzioni di sviluppo. L’azienda bolognese ha sempre mantenuto un trend di crescita progressivo proprio perché ha saputo interpretare e, spesso, comprendere in anticipo, le tendenze e le esigenze di clienti e consumatori.
Per conoscere meglio quali sono i nuovi obiettivi strategici di GIVI abbiamo intervistato Federico Viale, General Manager del Gruppo.
Siete nati nel 1993 e quest’anno festeggiate i 30 di attività. Come è cambiata GIVI nel tempo?
È senza dubbio cambiato il mercato, e questo ha imposto anche dei cambiamenti alle nostre strategie interne. Tuttavia, posso dire che l’anima di GIVI è rimasta quella originaria, così come la nostra filosofia che da sempre ci guida: anticipare le esigenze e le necessità del mercato per poter essere presenti con un time to market adeguato e cogliere le opportunità che ogni settore può offrire.
A proposito di novità, proprio in queste settimane avete lanciato la distribuzione dei caschi Livall…
Da tempo pensavamo a dei prodotti innovativi, quindi perfettamente in linea con il resto della nostra attività. E i caschi Livall sposano in modo perfetto il concetto di innovazione e di utilità perché rispondono a un reale bisogno del consumatore. In più, sono strettamente legati al valore della sostenibilità, poiché fanno principalmente riferimento al mondo della mobilità green, ai monopattini, alle biciclette, tradizionali o elettriche, e allo sport, con modelli per lo sci.
Avete intercettano anche un bisogno importante, che è quello di poter utilizzare bike e scooter in tutta sicurezza…
Sì, e lo abbiamo fatto nonostante i caschi, ad oggi, non siano obbligatori per il codice della strada. Però, riteniamo che ci sia una forte e reale necessità per il consumatore di poter andare in monopattino o in bici in totale sicurezza. Perché questi caschi smart, oltre ad avere un design moderno e piacevole, integrano lo stato dell’arte che la tecnologia odierna può offrire per proteggerci al meglio.
Come è organizzata la line-up?
Abbiamo modelli per tutte le fasce di prezzo (si parte da 69,90 n.d.r), ma tutti, anche i prodotti entry level, sono dotati di luci di posizione, luce stop e rilevatore di caduta: in pratica, in caso di caduta, c’è un timer che conta 90 secondi, trascorsi i quali fa partire un messaggio di emergenza con indicazione GPS della posizione.
Salendo di gamma si arriva ai modelli top, con casse JBL integrate, microfono antivento, comandi vocali e la funzione Walkie-Talkie, particolarmente utile, ad esempio, ai gruppi di ciclisti che pedalano insieme. C’è pure uno speciale pulsante rosso sul manubrio che, in caso di pericolo, può essere premuto per 5 secondi affinché i propri contatti preimpostati possano ricevere un messaggio di emergenza con la posizione GPS.
Cosa vi attendete dai nuovi prodotti?
Siamo fiduciosi, perché i caschi rispondono a una forte richiesta che viene prima ancora dagli utenti. Si pensi anche al mondo dello sharing dei monopattini e delle bici elettriche nelle grandi città. Girare con un casco, anche se oggi non è obbliga\torio, ci rende più tranquilli.
Inoltre è un segmento che fino ad oggi ancora non c’era, e offre alla GDS e alla GDO opportunità che meritano di essere colte con tempismo. Questi sono prodotti in grado di favorire la pedonabilità, alzare la battuta dello scontrino e incentivare il fatturato.
Qual è il vostro compito all’interno della filiera?
È un compito di responsabilità oltre che di opportunità commerciale. Individuare prodotti che rispondano sempre a un’esigenza e, allo stesso tempo, fare cultura sui nuovi segmenti presso le grandi catene, che ci conoscono e lavorano con noi da tanti anni. Abbiamo un’organizzazione di account diretti che operano in questo senso.
Nel caso dei caschi e degli scooter elettrici, poi, c’è anche un’importante valenza etica nel proporre e promuovere questi prodotti, perché guardano alla sicurezza nostra e dei nostri figli, sono green e sostenibili.